Il testo cerca, con tutta la semplicità di chi ama la storia come Italo Martinelli, di tessere una tela di avvenimenti accaduti veramente e su questa tela ritrarre il personaggio di Bailardino Nogarola: farlo guardare, camminare, agire, combattere, amare e farcelo raccontare attraverso i suoi occhi, calarlo in un combattimento nelle terre mantovane, vederlo testimone di un atto notarile importante con Bartolomeo Primo della Scala, sederlo a una tavola signorile imbandita durante una festa importante dove magari, si può solo immaginare, lo si vede dialogare con il sommo poeta Dante Alighieri, ospite a causa del suo esilio da Firenze proprio presso Bartolomeo Primo della Scala.
E scoprire così, pagina dopo pagina, un personaggio di grandissimo rilievo e di profonda umanità della fine del Duecento veronese.